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NESSUNO UGUALE adolescenti e omosessualità, regia di Claudio Cipelletti, documentario, 56 minuti, 1998
"NESSUNO UGUALE adolescenti e omosessualità" nasce dalla necessità di far fronte al profondo isolamento e al disagio vissuto dagli adolescenti che si trovano di fronte a un'identità quasi sempre oggetto di silenzio e di giudizio. Realizzato in collaborazione con l’AGEDO, Associazione di genitori parenti e amici di omosessuali, e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, Nessuno Uguale è un documentario, il primo nel suo genere in Italia, girato con studenti provenienti da tre diverse scuole superiori di Milano. Nel film la parola è ai ragazzi: le intense testimonianze si alternano al lavoro di un gruppo di studenti delle superiori, gay ed etero insieme. Al di là delle teorie i ragazzi si incontrano e si ascoltano sul piano delle emozioni, scoprendosi ciascuno diverso dall'altro, ma proprio per questo tutti uguali nel voler crescere affermando la propria specifica identità. Un lavoro rivolto ai giovani, e nel contempo uno strumento di conoscenza ricco di spunti, prezioso per i genitori, gli insegnanti, gli educatori e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi senza pregiudizi alla meravigliosa varietà delle persone.
"Questi ragazzi e queste ragazze alla fine scoprono di essere tutti molto simili, etero o omo, e per questo possono parlare insieme delle mille sottili differenze che rendono unico e unica ciascuno di loro. Solo così potranno allearsi e far fronte al comune nemico: la paura del giudizio dei pari e degli adulti nel momento in cui ciascuno trova sé stesso." Claudio Cipelletti.
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Edited by innoponti - 8/1/2017, 20:02. -
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Film documentario molto interessante, che invito tutti a vedere. E' stato molto interessante vedere il cambio di atteggiamento dopo aver toccato con mano e capito cos'è veramente essere omosessuale e le difficoltà che un coetaneo prova prima di fare comingout.
Nella mia esperienza scolastica, non c'è mai stata occasione, mi auguro però che questi incontri siano sempre più frequenti nelle scuole, perchè aiutano la società di domani
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talmen.
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Anche se sabato, ieri sera torno a casa presto, oltre che infreddolito. Perciò mi metto al caldo, mi rilasso al pc e trovo questo video.
Inizia con una bella fotografia di realismo, scattata sui ragazzi delle scuole superiori. La camera inquadra ragazze e ragazzi, belle facce (ai miei tempi eravamo così belli?), che alla domanda 'Ci sono gay nella vostra scuola?' rispondono con un ''No, mai visti'', ''Forse uno, ma non si è mai dichiarato'', ''Come no? è pieno''. Nessuno si dichiara, molti ridacchiano.
La rassegna del pregiudizio viene colmata con le immagini dei muri ricoperti da insulti omofobi e, infine, da un ragazzo 'capellone' che dice ''Io sono contro i gay''.
Il documentario va quindi al cuore del problema, l'essere contro qualcuno - non qualcosa!
Quindi passa alla fase successiva, ovvero chiede a questi ragazzi 'perchè sei contro?' . E qui arrivano prima le contraddizioni (''La vita si esaurirà perchè non ci si potrà più riprodurre, per colpa dei gay'' - ''Ma perchè mai? se ammetti che ci sono i gay, tu non cambi, resti etero''), poi il silenzio.
Infine, nell'ultima fase questi ragazzi incontrano altri ragazzi che spontaneamente si dichiarano gay. Qui iniziano le storie, seguono le emozioni, e forse qualche lacrima. Qui la forza del pregiudizio è abbattuta da un'altra realtà, fatta di sofferenze e di sogni. Ognuno di quei ragazzi esprime una riflessione importante, che vale una vita. In pochi minuti si raccolgono tutte le difficoltà di un adolescente, diviso tra famiglia, amici, amore e necessità di un futuro migliore.
Mi sono chiesto che cosa avrei detto io, se fossi stato lì. Probabilmente niente, perchè a 17 anni non avevo ancora preso coscienza di me. L'ho capito molto dopo, tra i 28 e i 29 anni. Eppure, quel giovane ragazzo che ammetteva di essere gay da sempre ma di averne preso coscienza da poco, da circa un anno, rimpiangeva di avere perso gran parte della sua vita a nascondere le proprie emozioni, a non capire sè stesso.
Credo che questo documentario sia stato visto più dai gay che dagli etero, a cui era dedicato. Ma va bene lo stesso, va visto da tutti perchè aiuta a crescere..
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