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10 consigli per una matricola gay su come affrontare l’università

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    Qualche lezione è già iniziata, altre inizieranno a breve. L’università sta per partire per milioni di ragazzi e ragazze, e sarà un mondo nuovo rispetto alle scuole superiori. Nuovi compagni, nuovi docenti, corsi totalmente diversi e per i molti fuori sede, anche una città nuova. Per una matricola, l’eccitazione è un sentimento del tutto naturale, ma pieno anche di timori e preoccupazioni. Saprò ambientarmi? Troverò degli amici? Riuscirò a laurearmi? Sono tutte domande legittime. E per una matricola gay?

    L’università sarà anche un modo per rinnovarti, per essere quello che sei veramente, magari nascosto per troppi anni. Funge anche da possibilità per un coming out, insomma. Sarai in compagnia di qualche centinaio di tuoi coetanei, vuoi essere l’unica matricola gay in tutta la facoltà o di trovare solamente compagni omofobi? Fidati, non sarà così. Ma per evitare le insidie che l’università può nascondere, ecco come superare i primi mesi da matricola.

    I 10 consigli per una matricola gay
    Tasta il terreno: i primi giorni sono fondamentali per trovare una compagnia di amici. Se sei timido, non preoccuparti, farsi qualche amico è inevitabile. Naturalmente, non puoi scegliere chi ti sederà accanto, ma nelle pause tra una lezione e l’altra, avrai modo di conoscere le altre matricole. In quel momento, cerca di capire se sono “gay-friendly” tirando fuori il discorso; anche un ragazzo visibilmente gay in mensa può essere uno spunto. E se ti stanno anche simpatici, non lasciarli più (senza diventare pesante).

    “Piacere, gay!” Va bene essere una matricola gay desiderosa di fare il suo coming out, ma non forzare la mano o essere precipitoso. Lascia che l’argomento venga fuori, e se ti senti pronto, lasciati andare. Nel frattempo, però, evita di commentare il didietro della ragazze con i tuoi amici maschi.

    Oppure, se proprio non riesci a trattenerti: dillo! Non vuoi passare un secondo di più senza far sapere a tutti che sei gay? Bene, sei un prider a tutti gli effetti. E allora non devi aspettare: fai il coming out. Nella maggior parte di casi, non cambierà nulla. Un consiglio su come farlo? “Ciao, molto piacere! Ma dimmi una cosa: secondo te quel ragazzo è gay? Perché mi piace troppo!“.

    Sii te stesso: stare con persone che ancora non ti conoscono può essere un modo per reinventarti. Ma non fingere di essere una persona che non sei. Non dire che puoi uscire tutte le sere se non hai l’auto, non bere troppe birre se prima eri quasi completamente astemio, e non cimentarti a fare il bucato se non hai mai acceso una lavatrice.

    Partecipa a eventi gay e invita i tuoi nuovi amici. Quando sarai inserito nel mondo universitario come matricola gay e avrai la tua compagnia, inizia a frequentare qualche locale gay, invitando anche i tuoi colleghi studenti. Gli etero pensano che nei locali gay ci siano solo orge e chissà che altro: mostra loro che si sbagliano! Ma non auto-proclamarti leader del gruppo. Proponi qualche uscita, ma non fare della serata gay l’appuntamento fisso.

    Non sei un oggetto, e nemmeno una moda. Purtroppo, a volte capita che qualche collega ti tratti diversamente solo perché va di moda avere l’amico gay. Il problema è che non si tratta di una vera amicizia, e si fa presto passare da “Ciao cucciolo, come stai?” a non rivolgersi nemmeno più la parola. Anche questa è l’università, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
    Non ghettizzarti. Non sentirti la regina dell’Aula D. Parla liberamente di ciò che sei, ma non osannare la tua omosessualità. Di princy ce ne sono già abbastanza.

    Iscriviti al circolo Arcigay. Se sei in una città nuova e che conosci poco, il circolo Arcigay ti aiuterà ad ambientarti. E’ un buon modo per conoscere coetanei, per farti nuovi amici e partecipare agli eventi della comunità.

    Sfrutta la nuova città: se sei un fuori sede devi anche divertirti. Quindi esci, fai incontri, vivi nuove esperienze. Saranno un modo per crescere dal punto di vista sociale e per conoscere la tua nuova casa.

    Grindr può essere d’aiuto, ma non nel modo che pensi tu! O meglio, certo puoi usarlo anche per qualche incontro, ma se lo usi all’interno dell’università potresti trovare altre matricole gay. Avere amici (e ripeto, amici) gay è sempre un bene. Insieme ci si aiuta e ci supporta, e chissà che nel tempo non nasca qualcosa!

    https://www.gay.it/curiosita/news/10-consi...-gay-universita
     
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