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LIBRO> Chi sono io per giudicare?

Un testo per i cristiani LGBT, i loro genitori e i pastori che li accompagnano

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    In veritá Roby il magistero dovrebbe parlare sempre alla luce del vangelo e sulla base dell'esperienza delle scienze umane, teologiche e bibliche. Dovrebbe essere un momento di sintesi che fa la chiesa tra loro e la sua tradizione. Con Giovanni Paolo e Benedetto la tendenza invece è stata un ritorno a un magistero che fa affermazioni spesso sorvolando o entrano in conflitto con le conclusioni a cui biblisti, teologia e scienze umane sono giunte. Il risultato è stato in parte quello che vedi, un magistero che si affanna a costruire una realtá che reale non è. Da qui lo scollamento della chiesa dal sensum fideis del suo popolo. Il momento più buio di questa tendenza fu sicuramente nell'ultimo sinodo dei vescovi del pontificato di Benedetto dove si voleva far passare, su suggerimento della curia, l indicazione che sull'interpretazione della bibbia l'interpretazione autentica spetta solo al papa e che biblisti e teologi cattolici non potevano discostarsi da questa. La cosa, tra mille convulsioni, alla fine non passò, anche perché avrebbe significato bloccare e cancellare ogni riflessione biblica e teologica che non fosse preventivamente gradita al papa di turno, o meglio agli equilibri di potere della curia.
    Il magistero non è bibbia, ma è qualcosa che cambia con le conoscenze dell'uomo e cristallizzarlo è pericoloso. Se pensi che per secoli per il magistero la donna era inferiore all'uomo, gli indios non avevano l'anima e la schiavitù era permessa con chi non era cristiano, ti fa capire come il magistero è stato nei secoli più figlio dei suoi tempi che del messaggio evangelico. E come insegna il caso di Galileo la chiesa col magistero ha spesso rifiutato, anche per molto tempo, le conclusioni della scienza e della teologia. Salvo poi ricredersi magari secoli dopo. Se pensi che la teologia della liberazione azzerata dai due precedenti papi, perche considerata in contraddizione col magistero, è stata riabilitata de facto da papa Francesco in molti dei suoi documenti. Perciò ha ragione l'autrice del libro nel ricordare che è giusto guardare al magistero ma bisogna sempre vedere cosa hanno da dire la teologia e lo studio della bibbia, perché da lì possiamo imparare la fede calata nel nostro tempo. Evoluzioni che spesso il magistero fa finta di ascoltare ma che, prima o poi, dovrà affrontare, magari tra qualche secolo, nel frattempo noi come credenti avendo vite brevi portiamoci avanti.
     
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3 replies since 22/3/2017, 19:07   141 views
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